venerdì 20 novembre 2015

Se verrà la guerra, ...

Se verrà la guerra,
Marcondiro'ndero
La guerra  è dappertutto,
Marcondiro'ndera
La terra è tutta un lutto,
chi la consolerà?

Parigi.

Parigi
Mauro Biani



A la guerre comme a la gueule

di Nadia Redoglia

Guerra!? Gli anni settanta (solo venticinque anni dopo il secondo conflitto mondiale) a guerra aggiunsero “fredda”. Fu proprio quell’aggettivo a metterci i cuori in pace per decenni nonostate fossero proprio quei decenni a dare la partenza alle olimpiadi per la corsa agli armamenti…

E mentre noi in Largo Occidente avevamo i cuori in pace, peraltro ringalluzziti, accentuati, euforici da boom economico senza precedenti, in Medio Oriente l’Unione Sovietica faceva guerra all’Afghanistan: territorio pregiatissimo perché miglior corridoio in assoluto per ogni traffico (legale e no) tra oriente e occidente. Ed è per questa ragione che gli Stati Uniti foraggiarono i mujāhidīn (l’etimo è jihad, oggi sinonimo di terrore, ma all’epoca per noi alleati di quegli States significava solo patriottismo, resistenza al nemico) contro i sovietici…

Oggi martoriati dalla mattanza del 13 novembre 2015 con quale coraggio (o peggio rabbia e orgoglio) possiamo ancora parlare di “guerra fredda”? Quella era GIA’ la terza guerra mondiale! Ed è perciò che proprio da lì saremmo dovuti partire per riflettere e dunque ragionare… Dopo quella ogni conflitto assunse tutt’altra natura, forma, ma soprattutto (potere della semiotica) tutt’altro nome, il più paradossale in assoluto: missioni di pace. L’incipit fu l’ 11 settembre 2001.

Da quel dì il pianeta (a sua insaputa?) inanellò guerre (pardon, missioni) di pace mondiali senza più tener conto dell’ordine numerico, ma col principale obiettivo d’elevare in espressione numerica il valore dei G ovvero Grandi della Terra fino ad arrivare al possesso di (sedicente) onnipotenza assoluta. Quella, per capirci, che Bush dichiarò di possedere il 12 settembre 2001 dichiarando guerra al (ex amico) figlio di Ladino sotto forma di: “infinite jiustice” poi cambiato in “enduring freedom” perché non era bello, non stava bene paragonarsi a Dio -per quanto di fatto sentirsi- nomando quella missione “giustizia infinita”…

E siamo all’oggi di Hollande che dichiara guerre (da qui alla modifica della Costituzione simile alla nostra quanto ad art. 11). Dichiara guerra a quale Stato? Isis Is Isil Da ish (acronimi stranieri che in italiano fanno “stato islamico)? Non è dato sapere perché per noi onnipotenti quello stato manco esiste, in quanto solo accozzaglia, per quanto potente, di terroristi più spietati. Tuttavia ciò che ci viene comunicato/trasmesso fin dalla fine di quel venerdì maledetto non si discosta per nulla dal tutto ciò che ci venne comunicato/trasmesso (a posteriori imposto) da quel maledetto martedì 11 settembre 2001…

Veramente siamo così certi d’essere noi invincibili onnipotenti? I fatti non solo ci smentiscono, ma sembra, a brutto muso (guele ), che vogliano invitarci a moderare il becco (guele) per ritrovare valori d’umiltà e d’umana specie.

Lo scopriremmo solo vivendo, ma con “quei” terroristi e “con questi” noi non è più vita ciò che ci viene imposto di tracciare perché libertà e democrazia da tempo -e oggi più che mai- sono solo formali così come formale è il termine “guerra”…

17 novembre 2015


Chiamata alle armi
Al parlamento riunito a Versailles Hollande chiede di cambiare la Costituzione e proclama: «La Francia è in guerra. La Ue intervenga con noi». Al G20 gli stessi Paesi che hanno finanziato l’Isis decidono sanzioni contro se stessi. La vignetta di oggi per il manifesto
Mauro Biani



Fatto
Mauro Biani


 Le parole
Muro Biani


Le domanda e l'offerta
Mauro Biani



Il cambiamento
Mauro Biani

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