domenica 19 dicembre 2010

Edwards Blake

Il papà della pantera rosa
È morto a 88 anni il regista Blake Edwards.
Al suo fianco, i familiari e la moglie Julie Andrews, sposata in seconde nozze nel 69.
Per più di una generazione è stato e resterà il «papà» della Pantera Rosa, il regista di una serie tuttora inimitabile di commedie comiche.
Ma è stato anche il regista di capolavori come Colazione da Tiffany, Victor Victoria, Operazione sottoveste, La grande corsa, e tantissimi altri.
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Il personaggio venne ideato per i titoli della serie di film del regista americano Blake Edwards, il primo si intitola proprio La Pantera Rosa.

Nel 1963, Blake Edwards nel dare gli ultimi ritocchi alla sua commedia, che vedeva protagonista Peter Sellers, pensò di aprire il film con una sequenza animata che avrebbe fatto da sfondo allo scorrere dei titoli di testa.
Chiese così al team di animazione di David DePatie e Friz Freleng di inventare qualcosa di appropriato. Durante la fase di creazione, gli animatori vollero creare un personaggio con l'eleganza di Cary Grant e l'impertinenza di James Dean; non essendo previsto nessun dialogo per la scena di apertura, venne dato al personaggio anche la mimica di Buster Keaton, facendo muovere il felino sulle note del motivo scritto da Henry Mancini che diventerà un vero e proprio cult.
Ammette Freleng: "Non credo che saremmo riusciti ad avere il successo che abbiamo avuto senza la colonna sonora". Il personaggio e la musica insieme hanno funzionato, ed hanno dato ai film di Edwards un importante tocco in più.
Quando i titoli di apertura cominciarono a scorrere, il pubblico balzò dalla sedia: la sigla raggiunse un successo tale che la rivista Time nel suo numero del 27 aprile 1964 si espresse con queste parole: "Le animazioni dei titoli sono meglio del film".

Le caratteristiche del personaggio 

Gli ideatori del cartoon realizzarono una serie di cortometraggi con un personaggio dalle spiccate caratteristiche: aristocratico, elegante, sofisticato. Ma soprattutto viene utilizzato un umorismo surreale.
Fisicamente la Pantera Rosa è filiforme, con un lungo muso e piccoli occhi, possiede lunghi baffi e un naso rosso e, nella sigla di apertura della serie televisiva, fuma una sigaretta usando un lungo bocchino.

Serie animate 

Le storie si articolano in un mondo stilizzato, dove il reale è rappresentato con poche ed essenziali linee. Compie azioni fuori dalle logiche comuni, che creano nello spettatore adulto un sorrisino divertito mentre anche i piccini ne apprezzano le situazioni buffe. La vittima ricorrente nelle sue storie è un ometto buffo e basso, la cui metà del corpo è costituita da un enorme naso e piccoli baffi: nei film l'ometto era la caricatura dell'ispettore Clouseau.
Il cartone animato, grazie ancora al tema musicale, diventa subito popolare e apprezzato: già il primo corto, “The Pink Phink”, si aggiudica un Academy Award. Seguiranno nel tempo ben altri 123 cortometraggi di successo.



File:Panther pinkphink.jpg
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Pink Panther - The Pink Pink (il primo cortometraggio)


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Trailer Originale-La Pantera rosa (1963)(video)
sotto la locandina
File:Pink panther63.jpg
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spezzoni di gag bellissime

Ma non solo la Pantera Rosa, dal film 'La grande corsa' sono nati altri bellissimi cartoons
Le corse pazze.


http://img710.imageshack.us/img710/8996/4ffe4e63c3959260046c2e8.jpg
"Wacky Races - Le corse pazze" è una serie di cartoni animati statunitensi prodotti sul finire degli anni sessanta da Hanna & Barbera.
Qui tutte le auto e i personaggi delle Corse Pazze



Julie Andrews, Blake Edwards


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Blake Edwards: a life in clips
Morto Blake Edwards. Il papà della Pantera Rosa era anche un pittore


(fonte)
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